Trentino-Alto Adige: una regione che esiste solo sulla cartaTrentino-Alto Adige: una regione che esiste solo sulla cartaIL MODELLO TRENTINO / ALTO ADIGE  “Quell’ oscuro oggetto del desiderio”

[zt_dropcaps type="type-1" bgColor="#ffffff" textColor="#0150C3"]C[/zt_dropcaps]he si parli di istituzioni locali, di protezione del territorio, di sviluppo economico, di salvaguardia della lingua o di altro ancora, immancabilmente in Friuli si finisce per citare il modello Trentino-Alto Adige/Südtirol! Un mito, una chimera, l’ultimo appiglio prima del precipizio, un possibile trampolino per spiccare il volo…. 

Un modello Trentino
e un modello Alto
Adige / Südtirol
differenti

Il Trentino/Alto Adige alimenta i sogni dei friulani e dei triestini, viene citato da tutti, ma da pochi è veramente conosciuto. Prendiamo il versante istituzionale, ovvero quello dell’articolazione territoriale e amministrativa, il più citato e ambito. Da anni, da decenni c’è sempre qualcuno, di destra o di sinistra, autonomista o meno che ripropone l’ambito modello. Ma poi, quando si va a vedere le proposte, o semplicemente quanto vi si scrive, ci si accorge che in realtà quel modello è assai poco e superficialmente conosciuto. Tutti concentrano l’attenzione solo sulla “Regione suddivisa in due Province autonome”. Cosa nemmeno vera formalmente e assai riduttiva nella sostanza.

[zt_dropcaps type="type-1" bgColor="#ffffff" textColor="#0150C3"]I[/zt_dropcaps]nfatti, la prima cosa da chiarire è che Trentino e Alto Adige/Südtirol sono due distinte Istituzioni legislative di secondo grado. In Italia, e nel resto della U.E., a parte quest’ultima, sono riconosciute due sole istituzioni con potere legislativo: lo Stato (I^ livello) e le Regioni (II^ livello), tutte le altre (province, comuni, ecc.) sono amministrazioni prive di potere legislativo e di autonomia sostanziale. Parrebbero fare eccezioni le due province di cui trattiamo, ma è più un fraintendimento lessicale, sostenuto dall’ignavia italica, che una verità. 

[zt_blockquotes type="box" author="Ubaldo Muzzatti" extra-class="blockquotes"]Il Trentino/Alto Adige alimenta i sogni dei friulani e dei triestini, viene citato da tutti, ma da pochi è veramente conosciuto. [/zt_blockquotes]Sin dall’origine, a seguito del trattato di pace e dell’accordo De Gasperi-Gruber, la Regione autonoma Trentino/Alto Adige è stata un’istituzione particolare, non suddivisa in, ma costituita da due province autonome, titolari ciascuna – indipendentemente dall’altra – delle potestà riconosciute alle regioni a statuto speciale.

Questa distinzione/separazione è stata definitivamente sancita dal nuovo statuto di autonomia del 1972. Da allora la Regione è praticamente una scatola vuota e le due “Province” sono di fatto due “Regioni”. Prove? Quante se ne vogliono! basta farci caso. Trento e Bolzano hanno due distinte legislazioni di secondo livello; vi sono due distinti commissari di governo e due RAI regionali; l’ISTAT e la U.E. le considerano regioni a tutti gli effetti, nella Conferenza Stato-Regioni sono presenti entrambe le province e si potrebbe continuare. Per quanto sopra, di fatto, in Italia vi sono 21 regioni (non 20) di cui 6 (non 5) a statuto speciale. E se proprio non si vuole equivocare, si può dire che vi sono 6 istituzioni autonome di secondo livello di cui quattro chiamate regioni e 2 chiamate province. Anche le rispettive articolazioni amministrative (delle autonomie locali) sono distinte. Per cui abbiamo un modello Trentino e un modello Alto tesino/Sudtirolese differenti, seppure non di molto, e non più un modello unico regionale.

Articolazione Amministrativa della Provincia Autonoma di Bolzano

La Provincia autonoma di Bolzano ha adottato e mantenuto integralmente l’impostazione amministrativa di stampo federalistico già vigente in Austria, Germania e Svizzera. Compresa la distinzione (non dipendenza amministrativa) tra territorio extraurbano e città. Ciò trae origine dal riconoscimento che territorio e città hanno strutture, esigenze e problematiche assai diverse e che è bene per entrambe le realtà, a beneficio degli uni e degli altri, avere amministrazioni distinte. Ovvero che l’amministrazione della città insista solo su questa e quelle preposte al territorio, siano collocate sullo stesso e non accentrate in un contesto urbano, dove le esigenze del territorio verrebbero sistematicamente trascurate. Con gli effetti deleteri (depauperamento, abbandono, degrado ambientale) ben evidenti e inarrestabili, ove non è applicato questo principio. Fenomeno particolarmente accentuato nel territorio, non solo montano, del Friuli che ha sofferto il pesante “pluricentralismo” dei capoluoghi della regione e delle province.

Articolazione territoriale / amministrativa Provincia autonoma di Bolzano

Articolazione amministrativa Comuni Comprensori Prov. Bolzano
                                                      N° 116 8 (7 territ. + 1 urb.) 1
Abitanti medi del territorio     N° 4.353 63.125 505.000
Abitanti min.- max. Comprensorio   18.220 – 99.229  
Superficie media / tot.     Kmq. 63,62 922 7.380
N° Comuni per Comprensorio:              Min. 1 (Compr. urb. di Bolzano)  –  Max 26  - Media  14,5

L’articolazione amministrativa sovracomunale dell’Alto Adige/Südtirol L’articolazione amministrativa sovracomunale dell’Alto Adige/Südtirol Come si vede dalla tavola sopra esposta, la provincia di Bolzano ha una superficie (7.380 Kmq.) del tutto simile a quella del FVG (7.924) ed una popolazione di circa la metà. La base amministrativa è costituita da 116 Comuni (FVG 215) che, mediamente, hanno 4.353 residenti e una superficie di 63,62 Kmq. (FVG: 5.664 e 36,15). Fulcro dell’ottima amministrazione provinciale sono i Comprensori (corrispondenti ai Distretti austriaci e ai Circondari della Germania) preposti all’erogazione dei servizi, alla realizzazione e gestione delle infrastrutture delle aree compatte e omogenee sovracomunali. Burgraviato, Bassa Atesina, Pusteria, Sciliar, Isarco, Venosta, Alto Isarco sono i 7 Comprensori che aggregano i 115 Comuni extra urbani (minimo 6 dell’Alta val Isarco e un massimo di 26 del Burgraviato che comprende Merano).

La città di Bolzano costituisce da sola l’ottavo Comprensorio (urbano), ove l’amministrazione cittadina assomma le competenze del comune e del comprensorio. I Comprensori Alto Atesini hanno mediamente una popolazione di 63 mila abitanti con un minimo di 18 e un massimo di 99 mila (Bolzano). In situazioni complesse è impensabile pretendere di suddividere in “lotti equivalenti” di popolazione residente. Quanto agli esiti di quest’organizzazione, non sarà un caso che la città e i paesi altoatesini siano sempre ai primi posti nelle classifiche su qualità della vita e quant’altro. Per non parlare degli andamenti demografici che non fanno registrare i cedimenti della montagna friulana nemmeno nel più sperduto e meno turistico dei Comuni.

Articolazione Amministrativa della Provincia Autonoma di Trento

Come per l’Alto Adige e sino al 2006, i 217 Comuni del Trentino erano aggregati in 11 Comprensori. Con una differenza rispetto a Bolzano (Comprensorio urbano mono-comune, come già visto): il Comprensorio della Valle d’Adige comprendeva con Trento altri 28 Comuni per un totale di 166.000 abitanti. In pratica una “mini provincia” dentro la Provincia, ovvero un “conurbamento esteso”, o ancora una (non) “città dei 166.000 abitanti” (per usare le espressioni che si leggono spesso da noi). Dopo oltre due decenni, questa articolazione ha fatto emergere tre criticità importanti che sono state corrette con la riforma del 2006 (Legge provinciale n.3/66). Adesso le Autonomie locali trentine si articolano come riportato nella tavola.

Articolazione territoriale / amministrativa Provincia autonoma di Trento

Articolazione amministrativa Comuni Comunità di valle Prov. Trento
                                                    N° 217 16 (15 territ. + 1 urb.) 1
Abitanti medi nel territorio    N°           2.442 33.125 530.000
Abit. min. - max. per Comunità   4.550 – 121.216  
Superficie media / tot.     Kmq. 28,62 388 6.212
N° Comuni per Comunità di valle:                         Min. 3  – Max  39 - Media  13,5

Si noti che le Comunità (aggregazioni di Comuni) sono salite a 16, ciò per renderle più compatte, omogenee e rispettose delle identità etno-linguistiche. La più piccola, infatti, di soli 3 Comuni (Folgaria, Lavarone, Luserna) per complessivi 4.550 abitanti, riconosce autonoma la “Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri”. Per contro il “Territorio della Val d’Adige” ora associa a Trento (115.000 abitanti) solo i 3 comuni veramente contigui, per un totale di 121.000 residenti.

La terza criticità era rappresentata dal fatto che i Comprensori erano a tutti gli effetti enti di secondo grado con elezione indiretta degli organi istituzionali (Come le Comunità montane in FVG). Con la citata riforma del 2006, il Presidente e i 3/5 dell’Assemblea sono eletti a suffragio universale diretto e i restanti 2/5 sono invece nominati dai Consigli comunali del territorio. L’amministrazione della Comunità è assicurata dall’Organo esecutivo, scelto e guidato dal Presidente eletto direttamente, con l’indirizzo e il controllo dell’Assemblea. La Conferenza dei sindaci (quarto organo della Comunità) ha solo funzioni consultive.

Gli 11 Comprensori trentini prima della riformaGli 11 Comprensori trentini prima della riforma

Le 16 Comunità di valle vigenti dalla riforma del 2006Le 16 Comunità di valle vigenti dalla riforma del 2006