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In occasione dell'istituzione, da parte dell'IRES-FVG, di ⇒ due borse di studio intitolate a Domenico Tranquilli per ricerche sulla montagna e sul mercato del lavoro, pubblichiamo questo breve ricordo del ricercatore.


Domenico TRANQUILLI, friulano d’Ascoli, da cui è partito portando con sè i solidi valori della civiltà contadina che hanno formato la sua prima giovinezza. Valori che implicavano l’accettazione della sorte sia che fosse favorevole - con la consapevolezza, però, della sua fugacità - sia avversa, anch'essa condizione fugace perché sempre superabile.
L’incipit tranquillineo che segnalava la fase della riscossa era la seguente frase: “Stamme a sentì”.
Come?
Con la sua personale ricetta di vita, di impegno e di relazione con gli altri: “studia e lavora”.


Maestro di fotografia, laureato in urbanistica, cultore certosino e raffinato della storia in generale e profondo conoscitore della storia economica, del mondo imprenditoriale, dell’impresa, del mondo del lavoro, del terzo settore - sia nella componente cooperativa che in quella dell’associazionismo -, della programmazione comunitaria, della formazione professionale e della montagna.

Da qui il ricercatore dal multiforme ingegno e dai molteplici e variegati interessi culturali, lo sperimentatore e l’innovatore in campo economico e sociale, il progettista di strutture e progetti finalizzati all'inserimento lavorativo e sociale, al rafforzamento della coesione sociale.
I beneficiari?
Donne, giovani, soggetti svantaggiati, aree e sistemi socioeconomici marginali, la piccola impresa, l’auto-imprenditorialità.
Ed ancora, consulente e dirigente di enti pubblici e privati, formatore di persone, fondatore di strutture culturali ed imprese tra le quali spicca l’IRES Friuli Venezia Giulia. Opportuna, anzi, ottima l’iniziativa promossa dall’IRES Fvg per farlo conoscere a chi non ha avuto questa buona sorte.
Tra i molti fortunati, anche tante persone del nostro sito.