Le due strade per rilanciare l'Italia dopo l'emergenza coronavirus - Articolo pubblicato su "Il Friuli" il 1° maggio 2020
Il Friuli 1 maggio 2020 - Articolo di Fulvio Mattioni

Mi stanno simpatici Pantalone - inteso come Pantalon dei bisognosi, ovvero il popolo che contribuisce alle spese dello Stato e coloro che lavorano nel settore sanitario, scolastico, della giustizia, della pubblica sicurezza - e i cittadini contribuenti.
Antipatici, invece, coloro che contribuiscono poco o che evadono, ma pretendono sovvenzioni e benefici. E i commercialisti che rappresentano i meri interessi dei loro clienti, un avvocato e un esponente del PD che scrivono sui quotidiani locali contro lo Stato, le associazioni imprenditoriali che praticano la questua, la Giunta regionale che poco fa, ma molto critica lo Stato solo perché di colore diverso.

La ripartenza sarà
a carico dell'Europa
o di quegli italiani che,
in tempi di crisi,
hanno accresciuto
il proprio patrimonio
finanziario?
.

Poiché è stranota la funzione redistributiva dello Stato - che consiste nel mitigare un mercato che premia sempre e solo i soggetti forti - sbalordisce l'affermazione "Noi sappiamo benissimo che lo Stato non è la soluzione in sé: un apparato pubblico, a volte perfino corrotto in alcuni suoi esponenti, ma il più delle volte inefficiente, è stata la causa delle difficoltà del nostro paese dell'Italia e lo è tuttora" a firma Roberto Pascolat e Mariagrazia Santoro sul Messaggero Veneto del 21 aprile. 

Fa parte di questo composito e antipatico mondo anche il governo Regionale del Fvg, dicevo, che ha stanziato appena 25 miserelli milioncini (sui 4.800 milioni del bilancio regionale) per essere solidale, nel tempo del coronavirus, alla comunità regionale.
PantaloneQuale prospettiva di uscita dal coronavirus?
Beh, il 2019 è stato un anno assai fiacco (+0,3% del Pil italiano) mentre il 2020 sarà addirittura drammatico (-8,1%) e nel 2021 si avrà un recupero assai parziale.
E nel nostro Fvg?
Una caduta più accentuata del Pil e un recupero più leggero nel 2021, basandoci sulle tendenze storiche. Poiché il governo nazionale intende mitigare la caduta del Pil attraverso un aumento della spesa pubblica per lavoratori e imprese, si produrrà un aumento dell'indebitamento netto (+10,4%) e del debito consolidato (155,7% sul Pil) nel 2020.
Per l'Italia la fase della ripartenza economica (2021 e oltre) può avvenire solamente in due modi: sperando di porla a carico dell'Europa oppure a carico di quegli italiani che, nonostante la crisi, hanno aumentato il loro consistente patrimonio finanziario.
Tenendo presente che il patrimonio finanziario delle famiglie italiane (concentrato, però, in un numero limitato di famiglie) è cinque volte maggiore del loro reddito disponibile, quale delle due prospettive vi sembra più ragionevole?
Il vostro umile economista non ha dubbi.