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A Pasqua ci aspettiamo la resurrezione delle parti sociali
F20200410_19_Mattioni.jpgIl Friuli 10 aprile 2020 - Articolo di Fulvio Mattioni

Articolo pubblicato su "Il Friuli del 10 aprile 2020. Ricordiamo che fino a Pasqua "Il Friuli"  può essere ricevuto via email a titolo gratuito grazie alla campagna "Voi restate a casa, il Friuli vi fa compagnia!"

Pasqua di resurrezione anche per le forze sociali?
Si, se riteniamo che il fronteggiamento del coronavirus dal versante economico e lavorativo non sia esclusiva del solo grande timoniere nazionale e di quello, piccolo piccolo, del Fvg.
La cronaca nazionale e locale evidenzia che le parti sociali - da anni oramai - svolgono una mera fornitura di servizi legali, fiscali, assistenziali agli iscritti, perdendo inesorabilmente rappresentati.

Imprese e
sindacati
facciano
fronte comune
e lavorino
assieme per
fronteggiare
la sfida
dell’emergenza
coronavirus

Nel tempo del Covid-19, le organizzazioni imprenditoriali pretendono di avere i lavoratori in azienda vantando una presunta capacità di garantire la sicurezza e la salubrità dei posti di lavoro (ma chi ha dato loro questa patente?).
I sindacati dei lavoratori si crogiolano nella roccaforte della mera difesa della salute (sacrosanta, ovviamente) senza però sforzarsi di conciliarla con la necessità dei loro rappresentati di continuare a lavorare per ‘sbarcare la lunga nottata’.
E allora?

Il maledetto coronavirus fornisce a entrambi l’occasione di essere davvero parti sociali cogliendo così due importanti traguardi.
Il primo è di contrattare gli interessi vitali di imprese e lavoratori quali la retribuzione, la continuità del lavoro, la sua salubrità. 
Il secondo è essere di nuovo interlocutori credibili del Governo perché portatori di proposte concrete per uscire dalla recessione e dall’impoverimento.
E così facendo andare oltre i codici di attività Ateco (unico discrimine, ora, per scegliere le imprese che possano continuare l’attività) che, in realtà, individuano solo le attività economiche che producono beni e servizi di prima necessità, ma nulla dicono se è tutelata la salute di chi ci lavora.
Come possono, dunque, contribuire le parti sociali al fronteggiamento del Covid-19 dal versante produttivo e lavorativo?
Con un rapporto ferreo di fiducia reciproca che solo la partecipazione dei lavoratori all’attività e alla tutela della salute nei luoghi di lavoro può forgiare. Trovino le parti sociali le modalità organizzative più opportune: chi cerca, trova! Ci vorrà del tempo? Certo, ma prima si comincia e prima si finisce. Teniamo presente, infine, che nessuna persona di buon senso pensa che la liberazione dal virus possa realmente coincidere con quella dell’emanazione di un frettoloso atto burocratico-amministrativo.
La fine del coronavirus, purtroppo, non è vicina.
Ci vorranno, infatti, mesi per un riavvio significativo dell’attività economica complessiva.
Perché non sperimentare - da subito - la partecipazione dei lavoratori in Fvg?
Buona Pasqua.
E buona resurrezione delle parti sociali.


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