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Il Friuli - 20 marzo 2020Il Friuli del 20 marzo 2020Facciamo di necessità virtù!

Articolo apparso su "Il Friuli" del 20 marzo 2020

Il coronavirus è portatore di lutti e sofferenze che ci toccano così tanto nel profondo dell’animo da indurci a riflettere su egoismi e pregi emersi tra le componenti della collettività nazionale e regionale. Tra i pregi rientrano gli enormi sacrifici degli operatori del Welfare pubblico, ovvero di sanità, assistenza, scuola e di tutti gli altri servizi essenziali. Fatto che offre a molti la possibilità di ricredersi sulla becera filosofia del “dagli al dipendente pubblico in quanto tale”, alimentata ad arte dagli interessati al venir meno della coesione e della solidarietà sociali e a consegnare al mercato la soddisfazione di tali fabbisogni (e gli esclusi per motivi economici?). E vi rientra anche l’abnegazione manifestata dagli operai e assimilati che qualcuno, forse, avrebbe preferito sottoporre all’esperimento ‘dell’immunità di gregge’. Per i quali l’argomentazione secondo la quale l’elevata remunerazione percepita giustifichi qualche rischio professionale pare molto debole! Esempi di egoismi, ora.

È ora: i rappresentanti
degli imprenditori
friulani sollecitino
politica e sindacati a
fare un Piano
‘RilanciaFriuli’

E’ stato sostenuto sui mass-media locali che i maggiori danneggiati dal coronavirus sono i lavoratori autonomi: a farlo un commercialista che parrebbe tutelare i suoi potenziali clienti e i di lui interessi concreti.  Anche i commercianti si proclamano vittime preferite del Covid-19 e non a caso a farlo è stato il commerciante che guida il sistema camerale locale. Ma anche i rappresentanti degli esercizi alberghieri hanno rivendicato a sé stessi il ruolo di capro espiatorio e così pure quelli di artigiani, piccola e grande impresa, eccetera. Chiediamoci, allora, come mai pochi giorni di coronavirus hanno potuto causare tanti cacofonici e imbarazzanti piagnistei e richieste di sovvenzioni pubbliche da parte di coloro che hanno ignorato - giorno dopo giorno e anno dopo anno - la decrescita infelice dell’area friulana tra il 2008 e il 2019.

Piero Bassetti, grande imprenditore, ex politico, ex amministratore milanese, ora novantunenne, ha detto che anche in tempo di coronavirus si deve continuare a fare la propria attività. Intendeva: fare gli imprenditori. Come si è fatto nel 1976 in Friuli, aggiungo. Che aspettano, dunque, i rappresentanti degli imprenditori friulani - dato che i loro rappresentati si attendono ciò da tempo - a sollecitare classe politica regionale e sindacati ad allestire un Piano ‘RilanciaFriuli’, visto che, di fatto, il rilancio di Trieste è maturo grazie agli investimenti pubblici e privati già posti in essere? Ponendo così fine a un decennio di neghittosa attesa e facendo di una severa necessità virtù.