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Una ricetta friulana contro l’infelicissima decrescita del Fvg 
Siamo al consuntivo 2019 dell’economia italiana e, per l’anno 2018, di quella del Fvg. Per quest’ultima, ciò rende possibile una stima realistica riferita al 2019 e a quella della ex-provincia di Udine. Affidiamoci, al solito, alla evidenza e imparzialità dei numeri ufficiali che aiutano a dipingere il poster dianzi affrescato.
La crescita complessiva nel 2019 dell’economica italiana? Si cifrerà allo 0,2%, colpa di una recessione congiunturale significativa (-0,3% il Pil del quarto trimestre 2019 sul terzo) e di una stagnazione tendenziale. La depressione individuale, collettiva ed economica che ne deriva è rafforzata altresì dall’essere il peggior risultato della Ue a 28 e dalla consapevolezza che la crescita italiana è pari a un sesto di quella dell’Area Euro (+1,2%) e a un settimo di quella della Ue (+1,4%).

Una Conferenza
per il rilancio
del Friuli.
Discutiamo sul
presente per
elaborare nuove
proposte contro
la decrescita
infelicissima

Continua a piovere sul bagnato, dunque! Ma perché? Beh, perché la condizione italiana decennale di decrescita infelice di reddito, lavoro e welfare è condivisa con la sola Grecia.
Buone notizie per l’economia del nostro Fvg nel 2018? Magari! Il Pil si è dimezzato (+0,6%) rispetto all’anno precedente, siamo stati doppiati dal Nordest (+1,4%) e siamo più lenti (come al solito) del dato medio italiano.
E il 2019 del Fvg? Tra 10 mesi avremo i dati ufficiali Istat, ma è ragionevole ipotizzare un dato recessivo (-0,6%) del reddito dell’economia trascinato verso il basso dal calo ancor più significativo (-1,1%) della ex-provincia di Udine.
Alla faccia della propaganda fatta con la presentazione di ‘Top 500 imprese del Fvg’ che si riferisce proprio al 2018 in termini trionfalistici!
Il paradosso nel paradosso?
[zt_blockquotes type="box" author="Fulvio Mattioni" extra-class="blockquotes"]Su la testa e le maniche di nuovo, dunque, secondo la storica (ma alquanto caduta in disuso, ahinoi) ricetta friulana![/zt_blockquotes]Che siano le rappresentanze dell’imprenditoria della ex-provincia di Udine a dimostrarsi entusiaste nonostante la ‘decrescita infelicissima’ che ci è compagna. Invito conseguente: meditiamoci sopra.
Ma con urgenza, discernimento e condivisione. Cioè come? Avviando la prima fase (necessariamente di analisi, quindi) della Conferenza per il rilancio del Friuli. Dove collocarla? Ma all’interno dell’Università del Friuli, ovviamente! E ciò grazie all’impulso del Consiglio comunale di Udine che si è già espresso, all’unanimità, in tal senso.
Poi verranno le fasi di discussione, elaborazione e proposta risultanti dalla partecipazione e condivisione delle istituzioni, della politica nostrana, degli attori sociali, delle associazioni e dei cittadini.
Su la testa e le maniche di nuovo, dunque, secondo la storica (ma alquanto caduta in disuso, ahinoi) ricetta friulana!


F20200207_9_ConferenzaFriuli.pdf (0 kB) Il Friuli 7/2/2020