È il momento giusto per un ‘Piano Fvg per la Ripresa’ Il Friuli 12 giugno 2020
La Bce ha aumentato di altri 600 milioni di euro il suo Piano di emergenza pandemica portandone la dotazione dell’intervento UE a 3.000 miliardi: tanto vale la terapia d’urto predisposta per sconfiggere la recessione provocata dal Covid-19!
Al netto del politichese, è una ottima notizia per la vasta platea di soggetti e settori potenzialmente beneficiari: lavoratori, imprese, contribuenti, risparmiatori, gran parte del welfare pubblico, il settore del turismo, del commercio, i nuovi settori sui quali da anni insiste la politica comunitaria...
Definiamo le priorità e finanziamole subito con la emissione di bond o con debiti garantiti, che poi ripagheremo con i soldi della Ue |
Il governo italiano ha fatto la sua prima mossa acquisendo il rapporto Colao che sancisce l’avvio della discussione con opposizioni e parti sociali e che porterà alla predisposizione del ‘Piano di ripartenza dell’Italia’. Lo stesso deve fare il Friuli-Venezia Giulia. Anzi, può svolgere un ruolo di avanguardia come con la ricostruzione post-76.
Come?
Confezionando un ‘Piano Fvg per la Ripresa’ (Pfr) che definisca linee guida e progetti, anticipando una parte significativa delle risorse finanziarie che verranno stanziate dallo Stato.
I contenuti del Pfr?
Non mancano certo i fabbisogni insoddisfatti visto che per trent’anni abbiamo vissuto di rendita sull’investimento fatto nel post terremoto e che negli ultimi quindici abbiamo solo sofferto!
Deve essere un Pfr che si propone di migliorare gli assetti e la competitività del welfare nostrano (case di riposo, ospedali, assistenza, personale), del mondo del lavoro (formazione finalizzata all’inserimento lavorativo dei giovani, in particolare, sicurezza), della struttura produttiva (industria, agricoltura e turismo in primis). E la realizzazione delle piccole e medie infrastrutture che servono alle imprese, la messa in sicurezza di scuole e strade, il fronteggiamento del rischio sismico e del dissesto idrogeologico, la promozione del patrimonio culturale.
La nostra Regione può svolgere un ruolo di avanguardia su welfare, lavoro, imprese, piccole infrastrutture e scuola.
- Fulvio Mattioni
È necessario, però, anche anticipare le risorse finanziarie adeguate per non stare fermi in attesa dell’arrivo di quelle comunitarie e nazionali, che tarderanno.
Come fare?
Poiché è stato detto che siamo la Regione meno indebitata d’Italia, facendo debito.
Quali le opzioni?
Emettere Fvg-bond per la Ripresa, ad esempio, e/o acquisendo garanzie per la Ripresa direttamente dagli organismi finanziari della UE.
L’ordine di grandezza del debito?
Un miliardo di bond e/o un miliardo di garanzie.
E, poi, via a rimboccarsi le maniche aspettando il rimborso del debito anticipato e gli altri miliardi che ci spettano come quota del Piano di ripartenza dell’Italia.